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Corallo di Sciacca
Corallo raccolto intensivamente dal 1875 fino al primo ventennio del '900, colore Rosa salmone, dall'intenso al pallidissimo.
Varietà del corallium rubrum giaceva in enorme quantità sul fondo fangoso, ha conformazione a rami lunghi e affusolati dello spessore massimo di 8mm. Presente nel passato a meno di 30 miglia dalla costa di Sciacca ad una profondità compresa tra i 40 e i 200 metri, a seconda dei banchi.
Tutto ebbe inizio un giorno di Luglio del 1831 quando, nella secca chiamata “Bummolo”, il mare improvvisamente si aprì ed un vulcano, in un inferno di fuoco, annunciò la comparsa di un'isola. Questa prese il nome di Ferdinandea in onore al Re Ferdinando II di Borbone. Essa però non ebbe lunga vita e nell'inverno dello stesso anno sprofondò nuovamente negli abissi portando con sé "l'oro rosso" di cui era ricolma. Evidentemente, un tale tesoro non era destinato a rimanere celato nelle profondità degli abissi e nel 1875 Bettu Ammareddu, capitano di una paranza (coppia di barche che trainavano una rete a strascico), scoprì che a qualche miglio dalla costa di Sciacca un altro banco di corallo (Banco Graham) era emerso da uno strato di fango. Nel giro di pochi anni altri due banchi furono scoperti: uno più vicino alla costa chiamato “Terraneo” e uno più a largo chiamato “Foraneo”.
La notizia si sparse velocemente per tutta l'Europa, questo causò la razzia indiscriminata dei suddetti banchi che finirono inesorabilmente con l'estinguersi a causa delle tecniche di pesca adottate.
Soltanto negli ultimi decenni questi banchi stanno riprendendo a crescere e può capitare che alcuni rami di corallo rimangano tra le maglie delle reti dei pescatori, una volta recuperato lo mettono sul mercato, dando la possibilità agli artisti della lavorazione di realizzare gioielli sempre più ricercati e curati nelle fattezze e nello stile.
Lavorazioni Corallo di Sciacca
Botteghe dei Corallari
Sciacca da Sapere
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