Una piccola valle che, per la sua sorprendente fertilità somiglia alla valle dell’Eden o a un angolo della terra promessa. Così apparve all’Abate di Saint Non nel 1778 la Valle dei Templi di Agrigento, un’armoniosa sintesi di natura e storia, dove – da circa due anni – cresce, nuovamente rigoglioso, il Giardino della Kolymbetra. Bene storico, naturalistico e paesaggistico di grandissimo rilievo, il “giardino” (così chiamato per esaltare la sua bellezza, propria di un campo coltivato e produttivo) è una piccola valle situata tra il Tempio di Castore e Polluce e il Tempio di Vulcano, nel cuore della Valle dei Templi.
Il Giardino della Kolymbetra – dotato di sentieri, cartelli indicatori, parapetti e di tutte le infrastrutture necessarie – è aperto al pubblico e inserito nel normale circuito delle visite della Valle dei Templi. Un sentiero da percorrere immersi in una vegetazione fuori dall’ordinario, come doveva essere la leggendaria “kolymbetra” greca, una grande vasca così prodiga di acque da divenire l’orto e il frutteto più fertile della Valle dei Templi.
Nel XII secolo vi era coltivata la canna da zucchero alla quale si aggiunse, nel tempo, la coltivazione di agrumi. Oggi il Giardino riassume in cinque ettari il paesaggio agrario e naturale di tutta la Valle dei Templi: dalle piante della macchia mediterranea (mirto, lentisco, terebinto, fillirea, euforbia, ginestra) alle canne, pioppi, tamerici e salici di memoria dannunziana; inoltre, un agrumeto con limoni, mandarini, aranci rappresentati da antiche varietà e irrigato secondo le tecniche della tradizione araba.