Ai piedi del monte Kronio (Monte San Calogero), in contrada Sant Antonio trova spazio un luogo magico avvolto dal mistero e dalla macchia mediterranea.
Il "Castello Incantato", un regno, scolpito nella pietra, che fu territorio e dimora di Filippo Bentivegna, detto il Re contadino.
La storia di questo uomo figlio di Sciacca, e del suo regno, fatto di sculture suigeneris ha fatto il giro del mondo ed ancor oggi i critici d'arte si dividono tra considerarlo un genio o un pazzo.
Filippo Bentivegna, si chiuse in un volontario isolazionismo nel suo podere, dando vita alla corte del Regno popolato da teste scolpite sulle quali egli poteva esercitare, l'autorità sovrana idealizzata in un particolare scettro, nient'altro che un corto bastone, con incise delle fisionomie umane, definito "la chiave dell'incanto".
L'uomo Bentivegna detto "Filippu di li testi" da il via alla sua impulsiva vita d'artista involontaria, trascorse nel suo podere lunghi periodi della sua vita rimanendovi sino alla morte.
Il Castello Incantato è tutt'oggi un luogo singolare popolato di migliaia di teste scolpite ovunque sulle rocce, sui rami degli ulivi e addirittura disposte a gradoni come in un'enorme bolgia infernale.
Il luogo si popolò negli anni di personaggi di fantasia o cari ai suoi ricordi come la donna amata vista come una regina, o di personaggi immaginari.
Sul sito sorge la casa dove Bentivegna visse in compagnia delle sue fantasie. Sulle pareti della casa i graffiti raccontano la sua vita, con le case del quartiere marinaro a lui tanto caro, i grattacieli di Boston ed un grande pesce che si dice simboleggi il viaggio intrapreso negli USA.
Dopo la sua morte l'intera area con la completa raccolta di sculture, per lungo tempo, rimase in totale abbandono; molte delle opere, lasciate incustodite, furono distrutte, perdute e oggetto di sciacallaggio.
Ad oggi, alcune delle sculture sono esposte al Museé de l'Art Brut di Losanna, unico museo dedicato all'arte Naïf, anche se in realtà, non tutti i critici ritengono che la sua espressione artistica si possa ricondurre al Naif.